Andrea Rinciari
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Patologie ghiandole salivari riassunto


 PATOLOGIA DELLE GHIANDOLE SALIVARI

ANATOMIA

Sono ghiandole acinose composte, che hanno una secrezione differente a seconda della ghiandola.

  • PAROTIDISierosa
  • SOTTOMANDIBOLARI, SOTTOLINGUALI ED ACCESSORIE→Mista (muco-sierosa); la commistione fra elementi acinari capaci di secernere zimogeno (un secreto fluido e ricco in enzimi) e cellule mucipare non è in parti uguali ma varia a seconda delle ghiandole. Le ghiandole accessorie hanno in genere più mucina rispetto che elementi acinari capaci di produrre zimogeno.

 

Abbiamo sei ghiandole principali, pari e simmetriche:

  • PAROTIDE
  • SOTTOMANDIBOLARE : ha una secrezione mista (componente sierosa abbondante); vi sono elementi con citoplasma basofilo che hanno una sintesi proteica intensa e producono i granuli di zimogeno (sono soprattutto delle amilasi salivari); ci sono anche dei linfonodi, per cui questa ghiandola può ingrossarsi monolateralmente e diventare dura in determinate condizioni simulando un tumore maligno e indicare un intervento chirurgico. Quasi sempre si riesce a fare una diagnosi con ago aspirato.
  • SOTTOLINGUALE : ha una secrezione mista (ma prevalentemente mucipara) e anche questa può ingrossarsi monolateralmente
  • GHIANDOLE SALIVARI MINORI (o accessorie): prevalentemente mucipare, che stanno sulla superficie interna delle labbra, lungo tutta la mucosa delle guance e del palato sia duro che molle; vanno incontro a tutte le trasformazioni e modificazioni patologiche delle ghiandole salivari principali.

Le ghiandole salivari minori, come vedremo a proposito della patologia del laringe, si possono ritrovare in altri distretti respiratori che non siano quelli usuali, ad esempio al livello dell’epiglottide e anche nel faringe in profondità, per cui alcune patologie delle ghiandole salivari, specialmente di tipo accrescitivo, possono interessare un po’ tutto il distretto testa collo.

 

Un gruppo di acini ghiandolari, chiamato lobulo, è tributario di un piccolo dotto, e questi dotti più piccoli sono tributari dei dotti interlobulari, particolarmente interessanti perché hanno cellule eosinofile (perché ricche di mitocondri) che operano il trasporto attivo dell’acqua, perché quando saliviamo sotto stimolo nervoso (stimolo riflesso indotto da tutta una serie di fattori psicologici, visivi, olfattivi..) abbiamo una stimolazione abbondante: in pochi attimi si ha un grande richiamo di liquido dall’interstizio al lume del dotto, proprio per mezzo di un trasporto attivo mediato dalle cellule dei dotti. Poi vedremo che queste cellule sono responsabili di un importante tumore delle ghiandole salivari.

Le ghiandole principali, soprattutto la parotide e la sottomandibolare, sono collegate da un dotto escretore abbastanza lungo con il loro ostio localizzato: nel pavimento della bocca, per quanto riguarda la sottomandibolare, e posteriormente lungo la mandibola per quanto riguarda il dotto di Stenone. Questo dotto può essere disturbato da una patologia benigna che è la calcolosi.

 

 

PATOLOGIA NON NEOPLASTICA GHIANDOLE SALIVARI

★ETEROTOPIA (o ECTOPIA) GHIANDOLE SALIVARI

DEFINIZIONE

Presenza di tessuto salivare in sedi diverse da quelle normali delle vie aerodigestive, come mandibola, orecchio, tonsille, ipofisi, angolo ponto-cerebellare, tessuti molli del collo.

(La presenza in laringe non la considererei una eterotopia, ma è quasi la regola, perché le ghiandole accessorie del laringe sono molto simili a queste anche se in esse non ci sono enzimi proteolitici)

 

Possono esservi isolotti di parenchima salivare che hanno le caratteristiche della ghiandola secernente, ma non avendo uno sbocco verso l’esterno si comportano come un processo che occupa spazio che cresce e può determinare compressione.

La secrezione continua determina una pressione interna alla cisti che oltre un certo limite determina anche una compressione sui vasi con minore irrorazione della ghiandola e una sua tendenza alla ipotrofia.

 

 

★SCIALOLITIASI (O SIALOLITIASI)

Frequente nei dotti principali, dovuta a difetti della composizione della saliva con precipitazione di Sali di calcio (fattori sistemici); può essere favorita da varie patologie (come fibrosi cistica, compressione sul dotto, processi infiammatori cronici) che determinano una maggiore densità del secreto.

I calcoli possono provocare clinicamente sia una colica salivare sia delle sialoadeniti secondarie a stasi del secreto.

 

 

★SCIALOADENITI (O SIALOADENITI)

EZIOLOGIA

  • SCIALOADENITI ACUTE VIRALI:
  • VIRUS DELLA PAROTITE EPIDEMICA : (va a colpire anche altre strutture tubulari, per esempio il testicolo, e non determina nessun tipo di danno nel bambino prepubere, mentre può determinare danni anche gravi e permanenti nel soggetto adulto (infertilità). Questo perché comportando un edema notevole, questo edema può danneggiare anche gravemente gli elementi della linea germinale causando infertilità)
  • EBV
  • COXSACKIE
  • VIRUS INFLUENZALE
  • SCIALOADENITI BATTERICHE : (abbastanza rare presenti per lo più in pazienti immunodepressi)

Sono forme suppurative ascendenti dal cavo orale che determinano formazioni ascessuali. Possono restare confinate al cavo orale o talvolta fistolizzarsi (la sottolinguale può fistolizzarsi nel cavo orale, mentre nel caso delle sottomandibolari e le parotidi ci può essere anche una fistolizzazione cutanea)

  • SCIALOADENITI CRONICHE : (a volte possono essere scambiate per tumori) Sono preferite le ghiandole sottomandibolari.

EZIOLOGIA:

  • FORME OSTRUTTIVE (30%) da SIALOLITIASI e da DIFETTO DI ESCREZIONE DEL SECRETO→ristagno del secreto con dilatazione dei dotti→flogosi (una infiltrazione infiammatoria)→involuzione della componente acinare a monte (acini che secernono in quel dotto vanno incontro a ipotrofia e vengono sostituiti da una cicatrice fibrosa)→ghiandola ingrandita e di consistenza dura, simulando patologie neoplastiche, per cui si dovrebbe fare un’agoaspirazione (con ago sottile) per distinguerlo da un tumore maligno
  • PAROTITE CRONICA RICORRENTE : in cui un evento infiammatorio si ripete e presumibilmente ha una genesi anche autoimmunitaria
  • SCIALOADENITE CRONICA SCLEROSANTE DELLA GHIANDOLA SOTTOMANDIBOLARE: infiltrato infiammatorio di tipo plasmacellulare + fibrosi densa ; si parla di tumore di Kuttner (clinicamente un tumore, ma è una patologia di tipo infiammatorio); è monolaterale, asintomatica, scarsamente dolente.

Si ha sostituzione del tessuto parenchimatoso con quello fibroso.

Talvolta, oltre a tutte queste alterazioni regressive e infiammatorie a carico degli acini e dei dotti, si può osservare anche una metaplasia squamosa dei dotti.

Al termine di questi processi patologici, la ghiandola risulterà all’aspetto macroscopico fortemente ingrandita oltre che aumentata di consistenza.

  • SCIALOADENITI AUTOIMMUNI: si ha un attacco contro gli elementi parenchimali. Si distinguono:
  • SINDROME di MIKULICZ : si ha un ingrossamento che può essere asimmetrico delle ghiandole salivari, nelle quali si ritrovano delle lesioni linfoepiteliali benigne;
  • SINDROME di SJOGREN: malattia sistemica che coinvolge anche le ghiandole lacrimali e comporta infiltrati linfocitari + progressiva involuzione acinare.

Si ha xerostomia (deficit funzionali delle ghiandole salivari con riduzione quantitativa della saliva) e xeroftalmia (lesioni congiuntivali, congiuntiviti e se non trattate la cecità).

La diagnosi si fa su biopsie fatte in modo tale da avere una porzione di parenchima abbastanza descrittiva, sulle quali si descrive la quantità e il tipo di infiltrati linfocitari, dando uno score da 1 a 3 richiesto dal clinico per poi confermare la malattia e instaurare una terapia immunosoppressiva

  • SCIALOADENITI DA RAGGI: ipotrofia, quindi deficit funzionale;
  • SCIALOADENITI GRANULOMATOSE: da tubercolosi e sarcoidosi

 

 

★MUCOCELE

È dato da ritenzione del secreto per ostruzione dei dotti delle ghiandole salivari minori. (è una formazione cistica ripiena di muco, a superficie liscia e rivestita da epitelio cubico)

 

EZIOLOGIA

  • TRAUMATICA
  • PER DIFETTI PROTESICI : dove il dotto escretore può toccare con una protesi mal messa
  • DIFETTI DI OCCLUSIONE : ci possono essere difetti di masticazione della guancia o del labbro ripetuti nella stessa zona che possono determinare una lesione a livello della ghiandola o del dotto escretore

 

CARATTERISTICHE

  • a superficie liscia
  • rotondeggiante
  • lucente
  • alla palpazione dà il segno della fluttuazione (in quanto cistico)
  • insorgenza acuta, nell’arco di alcuni giorni (non è compatibile con una crescita tumorale)

Solitamente il mucocele non necessita di alcun intervento, poiché regredisce da solo, ma può capitare che esso non receda, e allora lo asportiamo.

 

 

★PATOLOGIA NEOPLASTICA GHIANDOLE SALIVARI

★TUMORI BENIGNI GHIANDOLE SALIVARI

 

  • ★ADENOMA PLEOMORFO GHIANDOLE SALIVARI

CARATTERISTICHE

Deriva dagli elementi mioepiteliali che hanno una grande capacità differenziativa e che possono poi avere delle diverse espressioni fenotipiche (POLIMORFO) con formazioni di tipo ghiandolare, di tipo fusato (che ricordano lo stroma), di tipo stellato (che talvolta danno un aspetto mixoide), o strutture che a causa delle calcificazioni o ossificazioni possono sembrare elementi osteocitari, possono simulare delle trabecole ossee.

  • capsulato
  • forma delle strutture esterne mammellonate, delle estroflessioni che però non hanno caratteristiche di invasività, ma che possono determinare recidive in seguito all’asportazione qualora non si rispettino i margini di resezione.

FORME MALIGNE

(5 – 6 forme riconosciute nella classificazione dell’OMS), cioè carcinomi a basso grado che si distinguono per la capsula infiltrata.

L’intervento prevede una parotidectomia superficiale con asportazione di parenchima sano tutto intorno.

 

  • ★TUMORE DI WARTHIN (ADENOLINFOMA GHIANDOLE SALIVARI)

CARATTERISTICHE

Tumore cistico ed è costituto dalla commistione di elementi ghiandolari (in questo caso di tipo duttale) e di tipo linfatico.

 

  • capsulato
  • può arrivare anche a 5-6 cm di diametro
  • nelle cavità cistiche aggettano delle strutture costituite da assi stromali rivestiti da epitelio e infiltrati in gran parte da linfociti che si accompagnano nelle cellule vicine ad una intensa eosinofilia citoplasmatica (è dovuta al fatto che c’è una trasformazione oncocitaria stimolata probabilmente dai linfociti T infiltranti: quindi diventano ONCOCITI)
  • gli oncociti hanno le medesime caratteristiche:

hanno un nucleo che talvolta può essere irregolare e può sembrare anche un nucleo atipico, e i mitocondri avranno delle alterazioni, come le creste anulari, o le creste frammentate, o le creste in numero maggiore rispetto alla norma

  • IN LINFONODI INTRAPARENCHIMALI: possiamo vedere un rapporto stretto tra il tessuto linfatico e queste formazioni duttali che si intersecano in vario modo fino alla possibilità di evoluzione in una massa tumorale che può raggiungere anche alcuni centimetri di diametro.
  • Coesiste la componente tubulare (?), ci sono cellule eosinofile, e il tessuto linfatico spesso può essere arrangiato in follicoli con i centri chiari evidenti come spesso succede nei linfonodi attivi.

 

 

★TUMORI MALIGNI GHIANDOLE SALIVARI

I tumori maligni primitivi in questa sede sono abbastanza infrequenti.

I più importanti sono 4 tumori epiteliali, a cui si aggiungono i linfomi associati alle mucose (MALT linfomi a cellule B).

 

  • ★CARCINOMA MUCOEPIDERMOIDE GHIANDOLE SALIVARI

CARATTERISTICHE

ha una commistione tra elementi maligni squamosi e muco- secernenti.

È un tumore di basso grado, preferisce la parotide, in soggetti di sesso femminile nell’età adulta (intorno alla quarta-quinta decade).

È monolaterale, occupa spazio e determina un ingrossamento della parotide piuttosto veloce.

 

 

  • ★CARCINOMA ADENOIDOCISTICO GHIANDOLE SALIVARI

CARATTERISTICHE

È un tumore a prognosi peggiore, predilige i 50-60 anni

La sua caratteristica è che infiltra precocemente gli organi circostanti e dà metastasi a distanza in tutto il corpo, soprattutto per via linfatica.

 

SEDE

Ghiandole sottomandibolari e quelle minori.

 

  • ★CARCINOMA A CELLULE ACINARI GHIANDOLE SALIVARI

CARATTERISTICHE

E’ poco aggressivo e costituito da cellule acinari abbastanza differenziate, monomorfe, con citoplasma ampio, quindi assomigliano abbastanza alle cellule normali, e sono spesso PAS positive, che è un segno del mantenimento della polarizzazione di queste cellule.

 

SEDE:, interessa più spesso la parotide, ed è un po’ l’analogo del carcinoma acinare del pancreas.

 

  • ★ADENOCARCINOMA POLIMORFO A BASSO GRADO DI MALIGNITÀ’ GHIANDOLE SALIVARI

Racchiude in sé molti tipi di tumori.

È un po’ il corrispettivo dell’adenoma pleomorfo.

Talvolta risulta difficile, ma la distinzione si fa perché l’adenocarcinoma è infiltrante, quindi occorrerà osservare i margini e dove normalmente esiste un vallo tra tessuto tumorale e tessuto normale, non troveremo una netta separazione.

 

  • ★LINFOMI GHIANDOLE SALIVARI (BMALT)

primitivi della parotide, hanno una prognosi favorevole. Ne abbiamo già parlato durante la descrizione del tumore di Warthin.

In tutti i carcinomi muco-secernenti abbiamo le cellule ad anello con castone, in cui il secreto non viene più dismesso perché la cellula perde la sua capacità interna di veicolazione delle gocce del secreto, per cui si accumula all’interno del citoplasma spingendo alla periferia il nucleo.

Le metastasi linfatiche della ghiandole salivari vanno ai linfonodi regionali (a volte possono essere controlaterali); le metastasi ematogene solitamente ai polmoni.

 

continua...

Lesioni del laringe riassunto


Lesioni del Laringe

Le lesioni del laringe hanno una diversa presentazione clinica a seconda che siano sovraglottiche, glottiche e sottoglottiche.

  • Le lesioni sovraglottiche avranno come sintomatologia, in genere, un disturbo durante la deglutizione, quindi la DISFAGIA.
  • Lesioni della glottide avranno come conseguenza una modificazione del timbro della voce, quindi una DISFONIA.
  • Lesioni sottoglottiche devono diventare così’ grandi da provocare una DISPNEA.

PROCESSI OCCUPANTI SPAZIO:

  • NEOPLASIE
  • TUBERCOLARI: determinano una flogosi produttiva
  • MICOSI, che possono determinare delle lesioni granulomatose produttive che aggettano all’interno del lume.
  • LEISHMANIA,
  • AMILOIDOSI, che può essere sistemica o localizzata, quando è sistemica interessa tutta la mucosa, tutta la sottomucosa, il connettivo, lo stroma che sta sotto la mucosa, quindi possono essere inspessite le corde vocali, possono avere un aspetto “lardaceo”
  • MRGE importante: può essere una lesione superficiale dell’epitelio che poi quando viene riparata, viene riparata da parte di un tessuto di granulazione che può essere anche ipertrofico. Questo tessuto si sviluppa come una lesione macroscopicamente mammellonata che tende a vegetare, ulcerata in parte, facilmente friabile, sanguinante
  • CISTI AEREE, che sono dei diverticoli in zone di lassità maggiore dello stroma sottomucoso, sotto i colpi di tosse specialmente, durante la fonazione, il canto, un utilizzo intensivo della voce; questa mucosa tende a estroflettersi portandosi dietro del connettivo e a formare a volte una vera e propria cisti ripiena di aria che si gonfia sotto i colpi di tosse o durante la fonazione; può determinare DISFONIA; viene asportata in toto.

 

NEOFORMAZIONI BENIGNE LARINGE

  1. POLIPI LARINGEI

DEFINIZIONE: pliche di mucosa rivestite da epitelio (piatto pluristratificato)

EZIOLOGIAsotto sforzo (es: durante il canto)→questa mucosa si estroflette e col perdurare del trauma vocale tende a diventare più grande

INCIDENZA età giovanile ma abbiamo anche i polipi dell’adulto nei soggetti anche di 50 anni.

MACROSCOPICO: In genere questa lesione è costituita da uno stroma rivestito da un epitelio pluristratificato; lo stroma può essere:

  • FIBROSO (polipo fibroepiteliale con l’epitelio inspessito
  • VASCOLARE (sono le ectasie venose, un polipo angioectasico, a volte vengono chiamati polipi angiomatosi)

 

CLINICA: anche una minuscola formazione sulla corda vocale provoca DISFONIA. (modificazione del timbro della voce).

Se persistente, bisogna subito andare a vedere se è responsabile una di queste lesioni benigne o se il responsabile è una lesione maligna localizzata all’interno della corda vocale. Se è il secondo caso, noi abbiamo una lesione maligna piccolissima, così piccola da consentire molto spesso un intervento chirurgico di tipo conservativo, non una laringectomia, ma una CORDECTOMIA anche parziale che consente quindi la preservazione delle funzione fonatoria nel soggetto e soprattutto viene prevenuta quella grossa mutilazione data dalla laringectomia total.

 

I polipi sono benigni e se si elimina il trauma vocale, anche con un intervento di logopedia, con l’impostazione della voce se si tratta di cantanti dilettanti, si ottiene  un ottimo risultato.

La commessura anteriore è importantissima perché nel caso di un intervento conservativo per un tumore maligno noi dobbiamo osservarla perchè nel caso di  una sua compromissione della commessura anteriore, la contro lateralità è indicata alla laringectomia

 

  1. PAPILLOMA SQUAMOSO LARINGE

DEFINIZIONE: Sono lesioni esofitiche friabili, localizzate a livello delle corde, con tendenza a dare recidive locali dopo l’asportazione, perchè si diffonde il virus specialmente alla regione sottoglottica e anche alla trachea e ai bronchi. Ha un comportamento benigno

 

INCIDENZA: è il tumore laringeo più frequente dell’infanzia, correlato all’infezione da HPV, specialmente sottotipi 6 e 11, non sono sottotipi oncogenici, però determinano questa formazione che in genere ha la caratteristica di non essere unica, quindi non abbiamo un papilloma ma abbiamo molto spesso una PAPILLOMATOSI; mentre il papilloma dell’adulto sembra non sia legato all’HPV, ed è singolo.

 

MICROSCOPICO: i papillomi sono degli assi connettivo-vascolari e sono rivestiti da epitelio che può mostrare degli effetti citopatici caratteristici. (vacuolizzazione perinucleare che da aspetto chiaro alle cellule)

Ha una superficie un pochino “zigrinata” un pochino frastagliata.

 

ISTOLOGICAMENTE: estroflessioni stromali rivestiti da cellule squamose

 

 

  1. TUMORI SALIVARI BENIGNI

 

  • TUMORE MISTO (o ADENOMA PLEOMORFO LARINGE)

ORIGINE: deriva dalla componente sia dei dotti sia mioepiteliale della gh. salivare

MACROSCOPICO: formazione ben circoscritta, capsulata.

MICROSCOPICO: Un tumore a cellule granulose, con citoplasma ampio, eosinofilo (chiamati AMELOBLASTI, elementi che derivano dalla cresta neurale e che possono dare luogo a tumori sia della cute, sia della lingua).

 

  1. PARAGANGLIOMA LARINGE

Abbastanza raro (perché è più frequente quello del glomo carotideo)

SEDE: falsa corda o nella regione sottoglottica

MICROSCOPICO: struttura “organoide” , con nidi cellulari , che sono circondati da una trama contenente nervi e vasi, (sono chemocettori)

 

  1. EMANGIOMA SOTTOGLOTTICO

Tumore importante dell’infanzia

SEDE: è sottoglottico (visibile con esame in sedazione del soggetto, oltrepassando la rima della glottide; non si vede dall’esterno, si sospetta soltanto)

CLINICA: se è grosso: sintomatologia ostruttiva , con uno stridore respiratorio, però soprattutto la cosa grave è che essendo fatto proprio da una spugna di  vasi, durante le crisi di pianto aumenta di dimensioni perché questi vasi si congestionano, si riempiono di sangue e allora si possono avere

anche degli episodi di apnea, di cianosi.

Può essere associato ad altre grandi malformazioni vascolari, (es: i nevi flammei del viso e del cuoio capelluto o che interessano gran parte del corpo)

EVOLUZIONE: tendenza alla regressione col crescere dell’età

 

 

  1. CHERATOSI LARINGEE (LEUCOPLACHIA)

CAUSA:

  • fumo
  • bevande alcoliche
  • inquinanti ambientali e professionali.
  • trauma chimico ripetuto durante MRGE
  • protesi dentaria malfatta

MACROSCOPICO: l’epitelio può aumentare di spessore nella zona sottoposta ad agenti nocivi, e comporta macroscopicamente placca bianca (perché l’epitelio più ispessito non fa trasparire più come di norma lo stroma vascolarizzato che c’è sotto quindi la mucosa invece di essere rosea, perché l’epitelio è abbastanza trasparente, fa trasparire il colore sottostante, in questo caso ferma la luce che viene riflessa e noi abbiamo questa impressione della placca bianca) , la leucoplachia, condizione che indica una noxa cronica che ha agito su questo epitelio, che lo ha stimolato ad accrescersi per resistere a questa noxa e quindi è sempre una condizione che può preludere la neoplasia, in quanto è espressione di una noxa cronica che agisce a lungo (maggiormente suscettibile a sviluppare mutazioni che porteranno alla trasformazione).

 

SEDE: Le lesioni possono essere circoscritte e interessare le corde vocali, le false corde o l’epiglottide, a seconda del tipo di stimolo che c’è stato oppure possono essere così estese e confluenti da dare a tutta la mucosa un aspetto ispessito, tipo “pachidermico”.

 

  1. CONDILOMA PIANO

E’ analogo a quello osservato nella cervice uterina, lesione provocata da HPV e a volte anche da ceppi oncogenici e comporta una  alterazione citopatica come quella del papilloma. Anche questa può essere una lesione precancerosa. Lesioni di questo tipo le vediamo anche nella bocca, nel palato, nell’ugula, nelle tonsille.

 

NEOFORMAZIONI MALIGNE LARINGE

  1. CARCINOMA IN SITU LARINGE

Il CARCINOMA IN SITU è una lesione che ancora non ha oltrepassato il limite della mucosa.

Si parla di LIN (neoplasia intraepiteliale laringea).

 

STADIAZIONE : (questa valutazione la facciamo su una biopsia che deve essere orientata e tagliata perpendicolarmente alla superficie).

Il carcinoma in situ si distingue tipicamente in tre stadi (1,2 e 3): 1 e 2 sono lesioni a basso rischio, mentre 3 è considerato una lesione ad alto rischio di diventare invasivo, in ogni caso merita un intervento chirurgico.

  • LIN 1 le alterazioni cellulari si vedono soltanto nel terzo inferiore dell’epitelio
  • LIN 2 metà spessore (ma non a tutto spessore)
  • LIN 3 tutto spessore senza fenomeni di infiltrazione dello stroma.

 

MICROSCOPICO : Epitelio pluristratificato che poggia su una membrana basale.

E’ caratterizzata da alterazioni citologiche ad architettura caratteristica come la perdita della polarità cellulare, polimorfismo, ipercromia nucleare, mitosi negli stati superiori.

A livello del confine epitelio stromale c’è la membrana basale che si può vedere abbastastanza distintamente e c’è anche un infiltrato linfocitario importante, espressione della reazione dell’ospite che tende a limitare il processo patologico e tende a contenerlo.

 

  1. CARCINOMA SQUAMOSO LARINGE (O SQUAMOCELLULARE)

Il CARCINOMA SQUAMOSO è il tumore maligno più frequente tra i tumori testa-collo

INCIDENZA: V, VI, VII decade di età

SEDE:

  • più frequente è alla regione della glottide (determina precocemente DISFONIA) ;La crescita in genere è esofitica, frequentemente il tumore è ulcerato;  parte da una zona localizzata ma può sconfinare attraverso la commessura anteriore alla corda vocale controlaterale o può sconfinare anche alla porzione sovraglottica o sottoglottica.
  • sovraglottici che sono al secondo posto, viene interessata l’epiglottide è molto coinvolto in questo caso il RGE o anche i fumo di tabacco che viene deglutito in gran parte. In questo caso il sintomo è la DISFAGIA (è un tumore che infiltra e compromette la motilità dell’epiglottide che deve essere elastica e facilmente abbassabile e allora può determinare delle piccole aspirazioni di bolo alimentare).
  • Al terzo posto quelli sottoglottici che non danno segno di sé se non quando diventano così grossi da provocare DISPNEA oppure si ulcerano e danno l’EMOFTOE, però in questo caso il tumore è grande.

STADIAZIONE ISTOLOGICA:

  • DIFFERENZIATO
  • MODERATAMENTE DIFFERENZIATO
  • SCARSAMENTE DIFFERENZIATO

ISTOLOGICAMENTE:  si hanno strutture concentriche che sono le perle cornee date dal fatto che gli elementi ancora tendono a maturare e produrre citocheratina

METASTASI: Le metastasi sono soprattutto ematogene e ai linfonodi regionali.

In genere il fatto che ci sia una patologia metastatica del tumore del laringe non comporta un grosso peggioramento delle prognosi, in quanto questi tumori poi posso avere anche lo stesso una prognosi abbastanza buona.

Le metastasi a distanza sono soprattutto al polmone.

 

CLASSIFICAZIONE TNM NEOPLASIE LARINGEE

 

  1. CARCINOMA VERRUCOSO LARINGE

Carcinoma in cui si ha ispessimento della mucosa fatto di cellule quasi normali (è facile sbagliare e prenderlo per una lesione benigna), ma se viene asportato precocemente ha una prognosi ottima, se viene invece asportato tardivamente, quando ha dato metastasi è molto difficile da trattare perché non risponde né alla chemio né alla radioterapia perché è molto differenziato.

 

 

  1. FORME CARCINOMATOSE MENO FREQUENTI

 

  • CARCINOMA A CELLULE FUSATE le cellule ricordano molto quelle di un sarcoma;
  • CARCINOMA BASALOIDE
  • CARCINOMI NEUROENDOCRINI : DIFFERENZIATI quindi CARCINOIDI,

MODERATAMENTE DIFFERENZIATI e SCARSAMENTE DIFFERENZIATI.

  • (molto raro) ADENOCARCINOMA, che viene proprio dalle strutture ghiandolari accessorie.
  • CARCINOMA ADENOIDE CISTICO chiamato CAC: pur essendo scarsamente atipico, ha la caratteristica di infiltrare molto a distanza e dare metastasi precoci un po’ dovunque, non risponde a niente e la sopravvivenza a 5 anni è quasi 0.
  • CARCINOMA NEUROENDOCRINO A PICCOLE CELLULE.
continua...